Dati Tecnici:
altezza: 27 cm
larghezza: 26 cm
lunghezza: 37 cm

Fascia cronologica di riferimento: ‘60

Motivazione cronologica: Apparecchi di fisica, Paravia, 1958 (codice articolo 50850)

Stato di conservazione: ottimo

Ot05, codice catalogo interno

Lo spettroscopio consente di studiare il fenomeno della dispersione ovvero la scomposizione della luce bianca in una successione di bande colorate, dal rosso al violetto, detta spettro.
Quando un raggio di luce colpisce il prisma viene rifratto due volte nel passaggio aria-vetro-aria secondo la legge di Snell - Cartesio:

sin n1 sin θi = sin n2 sin θr

in cui θi e θr sono rispettivamente gli angoli di incidenza e di rifrazione e n1 e e n2 gli indici di rifrazione dei mezzi trasmissivi. Dopo la prima rifrazione aria-vetro la luce bianca viene scomposta in sette raggi colorati di lunghezza d’onda compresa tra 400 nm (violetto) e 700 nm (rosso). Nella seconda rifrazione vetro – aria i raggi monocromatici sono rifratti secondo angoli diversi originando lo spettro in cui il rosso risulta meno deviato rispetto al violetto. È il fenomeno della dispersione, conseguenza del fatto che l’indice di rifrazione di un mezzo dipende dalla lunghezza d’onda.  
L’apparecchio è costituito da un treppiede che sostiene, su una base circolare, un collimatore, un cannocchiale e un tubo micrometrico puntati su un prisma equilatero removibile con angolo di rifrazione di 60°. Il collimatore presenta, ad una estremità, una piccola fenditura di larghezza variabile e dalla parte opposta una lente convergente, rivolta verso il prisma. Poiché la fenditura è posta nel fuoco della lente, i raggi provenienti da una sorgente posta in prossimità della fenditura non sono deviati dalla lente e, viaggiando paralleli all’asse ottico, producono un raggio detto collimato. Il cannocchiale, libero di   ruotare intorno all’asse verticale del treppiede al fine di analizzare tutto lo spettro, è dotato di un oculare scorrevole nel tubo per garantire la messa a fuoco. In fase di osservazione dello spettro è indispensabile porre sul prisma un coperchio di lamiera per eliminare i raggi parassiti che altrimenti ne disturberebbero l’osservazione ottimale. 
Infine il tubo micrometrico ha una struttura identica a quella del collimatore ma presenta in luogo della fenditura una scala graduata che serve solo come riferimento dal momento che non fornisce direttamente la lunghezza d’onda del raggio disperso. 

Bibliografia:
Paravia, Istruzione n. 343


Antonio Carile, Mattia Oriente