Dati Tecnici:

Bottiglia di Leyda:
diametro 7 cm
altezza 16 cm

Fascia cronologica di riferimento: anni ‘70
Motivazione cronologica: Strumenti per l’insegnamento della fisica, catalogo generale, Officine Galileo, 1975 (codice articolo 131106400)
Stato di conservazione: ottimo
El05, codice catalogo interno

Arco scaricatore articolato
lunghezza 45 cm

Fascia cronologica di riferimento: sconosciuta

Stato di conservazione: ottimo
El06, codice catalogo interno

Il dispositivo è costituito da due recipienti in metallo, l’uno interno all’altro, che fungono da armature e da un bicchiere in plastica che, inserito tra i due contenitori metallici, rappresenta il dielettrico. L’asta metallica che attraversa il tappo del contenitore interno, posta a contatto con una sorgente esterna, per esempio una bacchetta di resina opportunamente elettrizzata per strofinio, consente il passaggio di carica dalla bacchetta all’armatura interna. La carica presente sull’armatura interna provoca la polarizzazione del dielettrico e sull’armatura esterna, collegata a terra, per induzione, si accumulano cariche di segno opposto. Il sistema, detto condensatore, permette quindi di immagazzinare carica elettrica e il suo potere di accumulo è detto capacità. Lo strumento è una rielaborazione dell’antica bottiglia di Leyda che, perfezionata nel 1746 dal medico e astronomo inglese John Bevis, si può considerare come il primo modello di condensatore. 
Per scaricare il sistema si può utilizzare un arco scaricatore articolato, dispositivo formato da due conduttori curvi con impugnatura in materiale isolante. Ponendo a contatto una estremità dell’arco con l’asta del condensatore e l’altra con la sua armatura esterna si genera una scintilla la cui energia corrisponde a quella immagazzinata nel sistema durante il processo di carica.

Bibliografia:
Le Scienze, settembre 1988, numero 241, pag. 76